Il mese scorso ho fatto un salto a Trento, gradevolissima città nota per il suo mercatino di Natale e per i congressi sulla radio digitale che ci tengono aggiornati sui continui progressi della diffusione di questa tecnologia nel nostro paese.
Il mercatino di Natale era delizioso, senza se e senza ma, specialmente dal punto di vista gastronomico. Certi formaggi d’alpeggio, certi insaccati dall’impronta gradevolmente sudtirolese e certe bottiglie di Teroldego valevano sicuramente la pena del viaggio.
Per quanto riguarda il convegno sulla radio digitale, che ho seguito con doverosa attenzione facendo la spola con l’antistante piazza del mercato per qualche assaggio di canederli e alcune degustazioni di grappe di Mezzocorona, che dire? Ho ascoltato, fra gli altri, un simpatico signore che raccontava dei bei tempi a Radio Popolare e un diggèi di RTL 102.5 impegnato a dimostrare senza ombra di dubbio che la sua emittente è la migliore del mondo e crede nel digitale; inoltre è intervenuta una signora mandata dal ministero dello sviluppo economico, del tutto impreparata e sicuramente in viaggio-premio a spese del contribuente.
In sintesi, il convegno mi è servito per capire che la diffusione della radio digitale in Italia è indietro da matti, che la normativa è confusa e/o contradditoria e che si naviga a vista senza uno straccio di indirizzo; lo sapevo già, come lo sa chiunque operi nel settore, ma è bello sentirselo confermare in modo tanto articolato: succede a ogni convegno, congresso o tavola rotonda. Da anni.
La cosa simpatica è che all’evento era collegata una specie di lotteria: la Pure, azienda che produce una vasta gamma di dispositivi digital-radio, metteva in palio una mezza dozzina di ricevitori. Ho vinto, con assoluta nonchalance, il primo premio: un bellissimo “Sensia 200D” di fascia alta.
Questa radio, in effetti, è un bell’oggetto disegnato con intelligenza. L’ho provato a Milano centro in un appartamento al 9° piano con orizzonte libero su poco meno di 360°, in condizioni quindi pressoché ideali. E naturalmente sono andato immediatamente a testare la ricezione in digitale.
Dunque: l’ auto-scan aggancia una dozzina di stazioni, fra cui tre o quattro svizzere: notevole. Peccato che il digitale, intrinsecamente, abbia bisogno di segnali che superino un certo livello – al disotto del quale il ricevitore dichiara “segnale insufficiente” e se ne sta zitto come un pesce. Pertanto, ai fini pratici, ascolto quattro canali RAI e un paio di RTL 102.5. Punto. Questo dall’attico al 9° piano e senza ostacoli attorno; a livello strada, ipotizzo, la situazione sarebbe parecchio più desolante. Immagino che un’antenna esterna ed efficiente aiuterebbe, ma 1) un’antenna esterna per sentire la radio? e 2) il dispositivo non è dotato di connettori per antenne esterne, quindi non se ne parla proprio. La resa acustica è buona, il suono è gradevole; un confronto fra Rai3 in digitale e lo stesso canale in FM, comunque, non rivela differenze apprezzabili a orecchio: il gap qualitativo fra digitale e analogico, se c’è, è così ridotto che si vede solo con gli strumenti.
In presenza di segnali WiFi il Sensia funziona anche come Web Radio, il che è interessante. L’utente può sbizzarrirsi nella ricerca delle stazioni attraverso l’interfaccia touch-screen, oppure presintonizzare via web previa registrazione al servizio “Pure Connect”. Entrambe le modalità non sono il massimo dell’ user-friendly, devo dire che l’interfaccia dell’ app Tuneln installata sul mio smartphone è anni luce più avanti da questo punto di vista; ma esistono gli update e voglio sperare che anche alla Pure siano in grado di offrire – per dirla come i fighetti – un’ esperienza più soddisfacente a chi voglia usare il Sensia come web-radio. Il che, allo stato attuale del digitale in Italia, è l’unica ragione che ne giustifichi un eventuale acquisto.
L’ apparecchio viene presentato come “Music System” e in effetti consente la registrazione su chiavetta USB, la riproduzione di file audio da smartphone o PC. Tutte le caratteristiche sono ben dettagliate su questa pagina della Pure.
Ogni recensione che si rispetti deve contenere una “bottom line”. Eccola:
Il Pure Sensia 200D è sicuramente un bellissimo oggetto che fa molto figo. Peccato che in Italia la radio digitale al momento non esista e che agli effetti pratici tutte le altre funzioni di questo bellissimo oggetto possano venire svolte da un comune smartphone accessoriato da un paio di altoparlanti di buona qualità, il che non invoglia a investire denaro per il gusto di dire agli amici “ho una radio digitale”. Questo però io lo posso fare perché la radio l’ho vinta alla lotteria e ne sono molto contento, pertanto desidero ringraziare Giorgio Guana per aver messo a disposizione le radio Pure e per avere incalzato, con competenza e intelligenza, la rappresentante del ministero dello sviluppo economico in occasione del convegno di Trento. Guana ci ha provato, a far notare le vergognose inadeguatezze dell’ amministrazione; peccato che l’interlocutrice fosse penosamente all’oscuro delle problematiche del settore. E’ l’ Italia, baby.